Francesca Saccà - Psicologa psicoterapeuta e scrittrice

Perchè la tua rabbia diventa rifornimento per un narcisista

L’incapacità di controllare la rabbia è uno dei principali meccanismi che impediscono di tenere a debita distanza narcisisti e manipolatori affettivi in quanto la provocazione è la loro arma preferita.

Un narcisista si nutre della frustrazione altrui e si diletta pertanto in quest’arte. Se ti arrabbi e cadi nella sua rete, non farai altro che fornirgli nutrimento. Una persona che si arrabbia è per un manipolatore un bocconcino prelibato!

Ora non sto dicendo che davanti a provocazioni di varia natura non dobbiamo arrabbiarci. La rabbia di per sé non è un’emozione negativa anzi, ci permette di vedere le cose in modo chiaro e lucido.

La rabbia è un prezioso strumento che ci permette di capire quando un limite è stato superato e di tutelarci. Quindi è assolutamente legittimo arrabbiarsi quando ci troviamo di fronte a un manipolatore, ma quello che dobbiamo assolutamente imparare a fare è gestire quest’emozione nel modo più adeguato.

Per quanto ti sembrerà difficile credere di poter riuscire in quest’impresa, ti assicuro che è possibile e ne vale la pena. 

Più riusciremo a smorzare la nostra rabbia meno saremo prede dei manipolatori e della loro approvazione. Perché purtroppo è proprio il desiderio di essere approvati e amati da chi non è in grado di farlo che ci porta ad arrabbiarci oltre misura e a indebolirci. Più ci rafforzeremo, più impareremo a volerci bene mettendo sani paletti, meno dipenderemo dall’approvazione di un manipolatore. Solo così riusciremo a controllare la rabbia.

Quello che devi imparare a fare è imparare a manifestare la tua rabbia in modo funzionale, senza farti travolgere ed evitare inutili scenate.

Ricordati inoltre che più ti arrabbi più dai attenzione al tuo manipolatore, che non vede l’ora di poter andare in giro a dire che sei un pazzo violento! Più sei aggressivo con un manipolatore, più perderai la partita e gli offrirai su un piatto d’argento la possibilità di recitare il ruolo che preferisce, quello della “povera vittima della tua prepotenza”.

Ogni volta che perdi le staffe fai vincere il manipolatore e lo gratifichi perché gli confermi che è riuscito di nuovo a provocarti. Più ti arrabbi, più gli urli contro, più gli dai licenza di esercitare controllo su di te perché non fai altro che comunicare il messaggio: “Tu hai potere su di me”.

L’espressione funzionale della rabbia (che, ripeto, non significa che non ti devi arrabbiare affatto piuttosto indica che ti devi arrabbiare in modo sano senza perdere il controllo) ti permetterà di non entrare nel solito circuito vizioso e di non fare il gioco che aspetta il manipolatore. Il distacco, l’indifferenza e l’espressione assertiva della rabbia  sono gli unici strumenti che destabilizzano il tuo nemico. Reazioni inconsulte, piazzate, urla non fanno altro che farti perdere energie e garantire a te l’etichetta del “violento” e al manipolatore quella di “povera vittima”.

Quando non è possibile chiudere definitivamente la relazione tossica con un manipolatore professionista e dunque fare No Contact la migliore arma è l’indifferenza e l’espressione assertiva della rabbia quando è necessario.

 

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