Legami difficili: crisi e patologia delle relazioni interpersonali in Postmodernità

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A cura di:

Dott.ssa Francesca Saccà, Psicologa e Psicoterapeuta a Roma

 

Dott.Paolo Cianconi, Psichiatra, Psicoterapeuta e Antropologo a Roma

 

 

Di seguito potete ascoltare l’intervista della Dott.ssa Francesca Saccà (psicologa e psicoterapeuta) al Dott. Paolo Cianconi (psichiatra, psicoterapeuta, antropologo) in merito al tema della ‘Crisi dei legami in postmodernità’:


 https://psicologoinfamiglia.myblog.it/media/02/00/1882894668.mp3

 

 

Oggi 14 febbraio si festeggia San Valentino, il patrono degli innamorati. Si celebra l’amore. Se ne parla tanto. Ma dietro rumori e celebrazioni c’è un’amara verità: che oggi l’amore e i legami relazionali sono sempre più fragili. Perché?

Oggi proverò a dare una risposta a questo interrogativo offrendovi un’interessante e approfondita riflessione circa il tema della crisi dei legami nella società contemporanea.

 

 

Premessa

Non possiamo affrontare il tema della ‘crisi dei legami’ senza considerare l’influenza che la nostra attuale epoca storica esercita sulle dinamiche umane e relazionali.

Ed è per questo che in questo approfondimento mi sono avvalsa della consulenza del Dr. Paolo Cianconi (psichiatra, psicoterapeuta e antropologo) autore del libro di recente pubblicazione ‘Addio ai confini del mondo. Per orientarsi nel caos postmoderno’ (Franco Angeli, 2011) testo che affronta con accuratezza il tema della postmodernità  e dei cambiamenti radicali che la nostra società ha ultimato a partire dagli anni’80 sino ad oggi.

Come ben evidenzia il Dr. Cianconi A partire degli anni ottanta, fino alla caduta dei regimi del socialismo reale, la modernità occidentale ha affrontato dei cambiamenti importanti, spesso non segnalati, soprattutto nelle loro conseguenze sulle psicologie degli individui. La tecnologia e la spinta del mercato hanno creato territori diversi dagli anni novanta in poi e due generazioni almeno sono rimaste incastrate in questo transito. La modernità ha segnato il passo poiché una nuova fase si era generata. Questa fase viene chiamata dai sociologi con diversi appellativi. Noi abbiamo preferito il termine post-modernità, in quanto la stiamo vivendo mentre tentiamo di comprenderla. Il termine “post” sta a sentenziare che un salto, uno stacco da ciò che ci era familiare è avvenuto”.

 

 

A partire dagli anni ottanta importanti mutamenti storici ed economici dunque hanno contribuito a modificare le mappe cognitive, l’assetto mentale delle persone, il loro sistema di valori (Zamagni, 2009, p.29). Oggi ci troviamo pertanto di fronte a nuove ‘architetture relazionali’ che vanno a sostituire i modelli del passato. Il concetto stesso di ‘legame’ è cambiato ed è vissuto dalle attuali generazioni con disarmante ambivalenza; in genere nessuno sa se e quali legami siano ancora convenienti, in questa società (Cianconi, 2011, p. 287).

Ad oggi i legami (siano essi affettivi, amicali, familiari) sono sempre più vissuti come un’impresa, un impegno faticoso, un rischio. Perché? Andiamo a esaminare con attenzione gli elementi che ci aiutano a spiegare questo fenomeno:

 

La paura di perdere la libertà, l’ambivalenza, la ricerca di nuovi e migliori possibilità: in postmodernità le persone sono sempre più orientate a cercare, esplorare, a non fermarsi.  La cultura economica attuale ci spinge sempre a continuare a esplorare e provare e l’uomo postmoderno è stato messo di fronte alla dizione che siamo tutti manager di noi stessi. Applicando questo codice alle relazioni uomini e donne – come sostiene il Dr. Cianconi – sono sempre più ‘Manager’ dei loro rapporti affettivi. Il manager è una persona che se prende un impegno da questo stesso impegno viene vincolato. Diventando  tutti un po’ manager dei nostri rapporti affettivi non ci sentiamo di rimanere fermi su una relazione pensando che fuori ci sono altre possibilità.

Come nel  mondo del Business così nelle relazioni affettive lo scegliere e il fermarsi può essere poco conveniente (siamo nella logica del ‘Chi si ferma è perduto!’ ) non sapendo mai quale migliore opportunità ci spetta ancora di incontrare.

Ecco perché, impauriti di perdere la loro preziosa libertà, gli uomini e le donne contemporanee scelgono sempre più spesso ‘l’ambivalenza’ ossia il non scegliere, il lasciare le porte sempre tutte aperte, e, quando le relazioni diventano difficili, le s’interrompe (Cianconi, 2011, p. 289).

 

La regola del ‘consumo’ applicata alle relazioni: il copione affettivo a questo punto segue la regola del consumo: un cosa rotta – come una relazione rotta – non vale la pena di essere riparata, visto quanto impegno costerebbe. Se ‘il mare è pieno di pesci’ si fa prima a cercare qualcos’altro di nuovo (‘Compra qualcosa di nuovo, non riparare l’elettrodomestico rotto; non ci sono pezzi di ricambio nelle relazioni’ Z. Bauman, 2003, p.24).

 

La paura di soffrire e sacrificarsi: dobbiamo poi riflettere su un altro timore diffuso che condiziona l’uomo contemporaneo: la paura di soffrire e di sacrificarsi. Oggi si è sempre meno disposti a contrattare il proprio carattere con qualcuno per crescere e maturare in una coppia. Molto spesso nel caso in cui ci si trovi nella situazione di incontrare qualcuno  si cerca di non correre rischi. Il sociologo Zygmunt Bauman parla di ‘relazioni con il tagliando’  (Bauman, 2003, p.31) fatte di controlli, per evitare che l’altro s’innamori troppo e diventi ingombrante.

L’altruismo è stata una delle prime virtù ‘sacrificate’ sull’altare della post-modernità e quindi oggi travasiamo il lato umano in quello legale, stipulando contratti ben chiari sui diritti degli amanti (Cianconi, 2011, pag. 291).

 

Le Nuove forme di legami: Di fronte a questo strano tipo di amore, circondato da rischi e da controlli per prevenire conseguenze indesiderabili, di fronte alla poca voglia di soffrire, di concedersi all’altro, di crescere con l’altro, quale relazione può sopravvivere? Non di certo l’amore!

Ecco spiegato il nascere di forme di legami meno impegnative come amicizie che vanno a letto insieme (mischiano codici diversi e generando un tipo di rapporto non definibile) oppure le amicizie sessuali che nascono nella rete dei social network  dove si chatta, ci si scambia il telefono, magari ci si incontra, si va a casa dell’altro si fa l’amore e poi si sparisce (Cianconi, 2011, p. 290).

 

Le ‘non relazioni’ sul palcoscenico virtuale: Gli strumenti virtuali ben si collocano nello spazio della ‘non relazione’ tipico della postmodernità: la rete e i social network assicurano la vitalità necessaria a chi cambia spesso: le relazioni sentimentali qui possono rimanere virtuali e non toccano i problemi di tutti i giorni. Il palcoscenico virtuale offre la possibilità di entrare e uscire con la stessa velocità. In questo quadro le promesse degli amanti non esistono più; nessuno si aspetta che siano mantenute (Cianconi, 2011, p. 292).

Alla luce di queste considerazioni possiamo ipotizzare come i legami cambieranno nel futuro?

Come evidenzia il Dr. Cianconi “Noi saremo il risultato di ciò che riusciamo a mantenere fermo non di ciò che riusciamo a mantenere mobile. Il legame è anche una funzione di resistenza, se non c’è una resistenza il legame non da protezione, se tutto è flessibile rischiamo di perdere il concetto di legame stesso”.

 

 

 

 

Ringrazio il Dott. Paolo Cianconi per la sua gentile collaborazione

 

Per ulteriori informazioni:

https://www.paolocianconi.it

E-mail: [email protected]

 

Riferimenti bibliografici

Addio ai confini del mondo. Per orientarsi nel caos postmoderno”. Autore: Paolo Cianconi. Franco Angeli, Milano, 2011

 

Amore Liquido: sulla debolezza dei legami umani”. Autore: Zygmunt Bauman. Laterza, Roma, 2003

 

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