“Io non mollo!”: la forza di credere e di agire nella vita

A cura della Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa e psicoterapeuta a Roma

 

 

Importante: Prima di leggere questo articolo vi suggerisco di vedere il video. Non andate di fretta e guardate con attenzione il filmato. E’ fondamentale per capire il senso della riflessione di oggi!

 

 

 

Giorni fa mi è capitato di rivedere assieme a mio marito, appassionato di fantascienza, il film “Il ritorno dello Jedy” (sesto ed ultimo film, in ordine cronologico -terzo in ordine di produzione-, della saga fantascientifica di Guerre Stellari  ideata e scritta da George Lucas).

Sono rimasta molto colpita dalla scena che vi ho riportato nel video: in questo frammento il saggio maestro jedi Yoda spiega al giovane apprendista Luke Skywalker l’importanza della forza, ossia di quell’ essenza della vita che tutto permea intorno a noi.

Ritengo che questo passaggio sia molto significativo, sopratutto se lo interpretiamo alla luce del percorso evolutivo che ognuno di noi compie. Se leggiamo la forza come il potere della nostra mente, riflettiamo su come quest’energia  ci spinga a perseguire qualsivoglia obiettivo nella nostra vita. Gli unici limiti che abbiamo sono quelli che noi stessi ci siamo creati o che ci condizionano da quando siamo nati; liberarci da essi è sicuramente un momento difficile nella vita di ognuno di noi, ma la buona notizia è che possiamo imparare a farlo!

Dal momento in cui nasciamo intraprendiamo un cammino e veniamo condizionati dall’ambiente che ci circonda e dalle persone che ci sono accanto: il nostro modo di pensare e di agire viene inevitabilmente plasmato. Ad un certo punto del cammino, alcuni continuano ad agire e pensare in modo automatico, così come hanno sempre fatto, altri invece riescono a spogliarsi degli abiti preconfezionati che indossano e cominciano a cucirsene addosso dei propri e personali, che meglio aderiscono alla loro essenza.

Sicuramente il processo di realizzazione personale e delle proprie potenzialità per alcuni è molto difficile. Alcuni ci riescono, altri no, altri si arrendono ancor prima di cominciare, altri ancora non si pongono il problema e si lasciano trasportare dal vento di turno.

Ma avete mai guardato bene in faccia chi riesce a realizzarsi?
Il loro benessere traspare dallo sguardo, dal sorriso. Il loro non è un dono naturale come spesso si è portati a pensare ma è una capacità costruita spesso con fatica e lotte.

Tutti possiamo cambiare, lottare, credere in noi stessi, svegliarci un giorno e decidere finalmente di volerci bene. Ma ci vuole forza: forza d’animo, di volontà, forza di credere e di agire.

Come coltivare la nostra forza? Il saggio maestro Yoda nel film pronuncia una serie di consigli utili, vediamoli e commentiamoli insieme:

– Dobbiamo disimparare ciò che abbiamo imparato: questo suggerimento è prezioso. E’ come se a volte dovessimo resettare il cervello per ripartire da zero. Finchè la nostra mente sarà carica di pensieri disfunzionali che ci bloccano (“Non ce la posso fare!” “Sono fatto così!” “E’il mio carattere, non posso cambiare!”) sarà difficile agire per il nostro benessere.

Perché non proviamo a pensare in modo diverso, più positivo (“Ce la faccio!” “Posso essere diverso se voglio!”) e ad agire  imparando a fare il contrario di ciò che si ‘deve’ fare pensando  di compiere qualcosa di bello per noi? E se cominciassimo ad ammirarci ed apprezzarci di più?
Sarebbe un bel cambio di prospettiva, potremmo finalmente imparare ad  agire nella consapevolezza di essere una persona che vale, che ha dei valori, che ha coraggio.

– La grandezza non conta. Non bisogna giudicare dalla grandezza!: molto vero. Non dobbiamo fermarci di fronte a un ostacolo o anche a un progetto per quanto ci possano sembrare insormontabili. Se ci fermiamo non sapremo mai cosa può accadere. Se cominciamo a pensare: “E’ impossibile!”, “A me non accadrà mai!”, “E’ troppo difficile!”, ci creiamo una gabbia mentale che comporta una totale incapacità di agire. Ok potremo anche sbagliare, ma se ci fermiamo prima di agire non lo sapremo mai!

– Fare o non fare non c’è provare: A volte per quanto possa essere utile il provare la cosa più importante è agire. Agire, Agire, Agire e non subire… per farlo  ci vuole forza d’animo, quella capacità umana di attraversare le avversità della vita e uscirne rinforzati o, addirittura, trasformati. Siamo tutti dotati di questa qualità? Sembra di si, ma non è facile farla emergere perchè le avversità della vita, a volte intense e durature, mettono a dura prova la nostra volontà. Noi tutti possiamo imparare a migliorarci ma prima dobbiamo convincerci che il considerarci deboli, fragili e inermi sotto i colpi della vita è, spesso, una visione di comodo che ci permette di non impegnarci a fondo, di non assumerci le nostre responsabilità. E, alla fine, ci consente pure di lamentarci. Molto comodo ma assolutamente inutile!

– La forza è un potente alleato: Senza la forza non andiamo da nessuna parte. Ma come si può coltivare la forza interiore? Ci sono solo due segreti: credere e agire senza piangersi addosso. Questo è l’unico modo per fronteggiare le avversità e superarle. Credere in se stessi, nelle proprie potenzialità, nei propri obiettivi. Agire invece che subire, cambiare atteggiamento invece di sopportare.

– Non credere equivale a fallire: Fondamentale. Non possiamo agire e attivarci in qualcosa senza crederci. Non è possibile. Senza una spinta di fondo, senza convinzioni positive non andiamo da nessuna parte. E’ come provare ad accendere una luce quando non c’è la corrente elettrica. Tutto parte della nostra mente! La consapevolezza di poter riuscire è il primo motore da accendere…e dunque…buon viaggio!

 

 

 

One thought on ““Io non mollo!”: la forza di credere e di agire nella vita”

  • Ho trovato interessante il suo post!
    Una cosa che mi ha aiutato a perseverare è modificare il ciclo che abitualmente compiamo quando facciamo qualcosa:

    Decisione -> Azione -> Giudizio

    Aggiungendo un elemento le cose cambiano decisamente:

    Decisione -> Azione -> Feedback -> Giudizio

    In questo caso non giudichiamo ‘noi stessi’ ma solo il risultato (derivante dal feedback), perciò il giudizio è sempre costruttivo!

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