A cura della Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa e psicoterapeuta a Roma
La vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare
(Mi fido di te – Jovanotti)
Tra le fobie l’Aviofobia, ossia la paura di volare, è sicuramente una delle più conosciute e frequenti: si stima che almeno un terzo delle persone che volano soffra della paura di volare.
I sintomi sono i più vari: tachicardia, senso di oppressione, vertigini, disturbi alla vista, brividi caldi o freddi, paura di morire o impazzire. Si tratta di sensazioni così spiacevoli che chi le ha provate spesso sceglie di non ripetere l’esperienza del volo anche a costo di dover limitare enormemente la propria vita.
E’ molto importante per prima cosa stabilire qual sia il confine tra una preoccupazione di volare ragionevole ed una esagerata e irrazionale; se facciamo un volo difficile con grandi turbolenze e vuoti d’aria essere preoccupati può essere comprensibile, ben diversa è la situazione di persone che sono in ansia addirittura prima di prendere il volo, a prescindere da come questo vada. Mentre nel primo caso possiamo parlare di una normale preoccupazione determinata da un volo particolarmente difficile nel secondo caso invece siamo di fronte ad una reazione sicuramente esagerata rispetto alla situazione reale. In quest’ultimo caso parliamo di “fobia”, dove alla base dell’ansia vi è un timore irrazionale.
Nella paura di volare sono due gli aspetti che intimoriscono generalmente le persone:
-La paura di perdere il controllo: in aereo noi siamo passeggeri. Non avere il controllo della situazione, non poter determinare gli eventi che riguardano la propria vita, è una posizione difficile da accettare per diverse persone.
–Esposizione a una situazione pubblica senza una via d’uscita: quotidianamente siamo in situazioni pubbliche, ma in aereo ciò è avvertito in modo particolare per la totale assenza di una via d’uscita rapida dalla situazione: anche in un pullman o in treno si può star male, ma lì esiste una via d’uscita, la possibilità di fermarsi e scendere, in aereo no. In soggetti che hanno sempre manifestato un certo autocontrollo e una immagine di sé, possono temere molto questa circostanza in quanto il perdere il controllo di sé (la cosa più temuta) mette in mostra una propria debolezza, manifesta un’immagine di sé diversa da quella che si è sempre mostrata.
Cosa fa e cosa può fare una persona per risolvere un problema come quello della paura di volare? Il primo tentativo che una persona generalmente mette in atto è quello di evitare l’aereo. Questa soluzione può però rivelarsi improduttiva soprattutto per coloro che per lavoro devono effettuare frequenti spostamenti.
Chi è “costretto” a volare può anche ricorrere all’uso di alcolici o farmaci al fine di raggiungere un certo stordimento, rimedio di dubbia efficacia e anche pericoloso in quanto può spingere all’aumento del consumo di queste sostanze con conseguenze non sempre prevedibili.
L’atteggiamento più funzionale dinanzi a questo problema è senz’altro quello di affrontarlo per capire cosa fare. Chi non fugge e decide di fronteggiare il suo disagio si renderà conto che il problema dipende da se stesso, che è irrazionale, che l’aereo non c’entra nulla, che è qualcosa di se stesso che si mette in moto in modo anomalo.
E allora ecco qualche importante suggerimento da mettere in atto:
-Cercare le cause profonde: Per prima cosa bisogna sapere che l’aviofobia nasce da cause precise, che solitamente non hanno a che fare con il volo in se stesso, ma che l’aereo rappresenta un gancio cui si attaccano paure più profonde. E’ fondamentale utilizzare il proprio disagio per capire qualcosa di sé stessi, dare un senso al proprio malessere. Se non ci si riesce da soli si può ricorrere all’aiuto di uno psicoterapeuta che permetterà al paziente di scoprire la vera ragione sottostante la paura del volo e lo guiderà nell’apprendimento di tecniche funzionali alla gestione dell’ansia.
-Imparare a respirare e a rilassarsi: La paura fa irrigidire il corpo e la respirazione diviene rapida e incontrollata, aumentando anche sensazioni fisiche di poco conto, che però innescano un forte stato d’ansia. Per evitare di entrare in questo circolo vizioso, bisogna imparare a respirare lentamente e profondamente concentrando l’attenzione sull’aria che entra ed esce dal naso.
-Usare tecniche cognitivo-comportamentali di modificazione dei pensieri disfunzionali: È importante imparare a sostituire i pensieri ansiogeni di paura con pensieri più funzionali e con immagini di situazioni rilassanti. Questa tecnica serve per ribaltare in positivo le varie idee che scatenano la paura.
-Frequentare dei corsi: Alcune grosse compagnie aeree come Alitalia e Lufthansa, organizzano seminari di due giorni che prevedono simulazioni di volo, tecniche di rilassamento e volo finale della durata massima di un ora.
Articolo scritto per la Rivista ‘Familiaria’ (Anno 2010)