Sei veramente libero? La libertà ‘psicologica’ come risorsa di vita

A cura della Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa e psicoterapeuta a Roma

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CLICCA QUI SOTTO PER ASCOLTARE L’INTERVISTA ALLA DOTT.SSA SACCA’ SULLA LIBERTA’ (Radio Kiss Kiss – 20.11.2010)

 https://psicologoinfamiglia.myblog.it/media/01/02/245229868.mp3

 

 

 

Egli imparò a volare, e non si rammaricava per il prezzo che aveva dovuto pagare.Scoprì che erano la noia e la paura e la rabbia a rendere così breve la vita di un gabbiano” 

(da “Il gabbiano Jonathan Livingston)

 

Giorni fa, guardando la mia nipotina Ginevra di appena un mese pensavo a cosa augurarle per il suo cammino di vita; oltre a una salute di ferro e alla felicità che merita ogni giovane nuova vita auspico che, nel suo percorso, possieda una risorsa fondamentale per tutti noi, la libertà.

Libertà personale certamente ma soprattutto libertà ‘mentale’.  Ed è proprio di questo tema che oggi voglio parlare con voi, la libertà psicologica degli individui. Con questo termine intendo la libertà di scegliere, di decidere, di agire in ogni situazione di vita, libertà di essere responsabili delle nostre azioni, di fare veramente ciò che sentiamo di fare e non schiavi di qualche nostro “blocco interiore”, come la paura, la dipendenza, i pensieri negativi.

Siamo circondati da “schiavi”: schiavi del lavoro, d’amore, schiavi delle tecnologie, del sesso, degli amici, della moda, persino della famiglia.

La condizione di ‘schiavi’ implica il non rispetto della nostra libertà psicologica. Quando le regole secondo le quali viviamo sono state determinate dagli altri e noi continuiamo ad agire seguendole senza chiederci cosa realmente siamo e cosa vogliamo, si determina una condizione assolutamente sfavorevole al nostro benessere che comporta l’autosvalutazione del se e la repressione di bisogni e desideri profondi.

Avete mai pensato a quante volte prima di fare una scelta – dalla meno alla più importante – vi chiedete: “Cosa ne penserà il mio fidanzato?” “Cosa ne penseranno i miei genitori?” “E il mio capo?” “E gli amici?”. Ma vi chiedete mai cosa ne pensate voi? Spero di si…!

Per quanto giusto possa essere il rispetto dell’altrui pensiero spesso rischiamo di non ascoltare più i nostri bisogni e desideri e di trovarci in una realtà che non ci appartiene più. Così facendo si perde progressivamente il coraggio di affermarsi e la voglia di agire. Si rischia di alienarsi e procedere meccanicamente in direzioni che altri hanno previsto per noi e che non ci appartengono…inizia una lenta morte interiore che ci farà progressivamente abbandonare i nostri spazi vitali.

La conseguenza più pericolosa della perita della libertà psicologica è quella di non riconoscersi più in niente e in nessuno e di dare ascolto a quella fastidiosa voce interiore “Ma lascia perdere, chi te lo fa fare?”.

I sintomi psicologici che accompagnano questa ‘morte interiore dell’anima’ sono depressione, stati d’ansia, abbassamento dell’autostima e del senso di autoefficacia personale.

Nell’angoscia e nell’inquietudine delle loro prigioni interiori molti schiavi pronunciano la fatidica frase “Vorrei fuggire…” ma forse non sanno che si può fuggire anche nel luogo più bello e sperduto del mondo ma non si sarà mai realmente liberi se non ci si libera prima della propria “prigione interiore..”

Funziona proprio così nella realtà…possiamo essere nel luogo più magico della terra ma se la “testa” non è libera è assolutamente inutile scappare!

La tecnica della fuga non funziona mai, fuggire significa voler evitare il problema ma non affrontarlo. Se scegliamo di vivere dobbiamo metterci in gioco.

Diventare liberi è anche questa una scelta. Possiamo scegliere di essere liberi. Ma come fare?

E’ prioritario innanzitutto capire perché temiamo così tanto la nostra libertà. Quale è la posta in gioco? Cosa temiamo di perdere? Che cosa può accadere di così terribile se affermeremo noi stessi?

Poniamoci queste domande al fine di capire quali sono le ‘catene’ che ci imprigionano: abbiamo paura di perdere l’amore? Di perdere l’affetto di chi ci è accanto? Abbiamo paura di rivelarci diversi dai personaggi che abbiamo interpretato fino a oggi? Ma siamo sicuri che se scegliamo di essere noi stessi si avvererà il terribile scenario che prospettiamo? Vale veramente la pena di legarsi a persone o cose che non ci consentono il regalo più prezioso, la libertà interiore?

Ebbene possiamo scegliere di continuare a recitare oppure di buttare giù la maschera. Buttare al vento la maschera implica coraggio e capacità di difendere i nostri diritti, manifestare i nostri bisogni, preferenze, desideri, critiche.

Molti di voi a questo punto penseranno…ma così si diventa egoisti e si rischia di pensare solo a se stessi.

Io rispondo di ‘no’ se ci battiamo per la nostra libertà onestamente, adeguatamente, nel rispetto dei diritti degli altri.

Gli psicologi danno a questo atteggiamento il nome di ‘assertività’, con cui si designa quell’atteggiamento che ci permette di riconoscere ed esprimere le nostre emozioni, difendere i nostri diritti, manifestare i nostri bisogni, preferenze, desideri, critiche. In che modo? Nel rispetto dei diritti e non dei desideri altrui.

Anche se nessuno ce lo ha mai insegnato dobbiamo imparare che ogni individuo, durante tutta l’arco della sua vita, ha diritto di:

 – Essere trattato con rispetto

Esprimere bisogni, opinioni e sentimenti

Chiedere ciò che desidera

Rifiutare una richiesta e dire di no

Commettere degli errori

-Essere giudice del suo comportamento indipendentemente dalla benevolenza o  dall’approvazione altrui

Decidere se far valere o meno i suoi diritti

Cambiare la sua opinione

Decidere se farsi coinvolgere o meno dai problemi altrui

Non essere perfetto

Non capire

Stabilire i propri limiti

Decidere da solo

 

E ora un’unica semplice domanda. Chiedetevi: riesco a mettere in atto questi miei diritti?

Rispettare e far rispettare i nostri diritti è la premessa fondamentale per il raggiungimento del benessere psicologico e ella libertà interiore. Alcuni ci riescono più facilmente di altri.

Chi non riesce e sta male può chiedere aiuto. L’aiuto di uno psicologo può essere prezioso nel sostenere l’individuo in un  percorso verso l’autonomia che includa la capacità di superare i limiti imposti dalle credenze altrui che sono state interiorizzate durante l’infanzia  e rafforzi la propria personalità e la fiducia in se stessi.

 

Il Vostro corpo, dalla punta del becco alla coda, dall’una all’altra punta delle ali non è altro che il vostro pensiero, una forma del vostro pensiero, visibile, concreta. Spezzate le catene che imprigionano il pensiero, e anche il vostro corpo sarà libero” (da “Il gabbiano Jonathan Livingston)

 

 

 

 

 

 

 

 

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