A cura della Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa a Roma
CLICCA QUI SOTTO per ascoltare l’intervista alla Dott.ssa Saccà sulla “PAURA DEL CAMBIAMENTO” (Radio Kiss Kiss – 19.10.10)
Un vecchio proverbio sosteneva che “Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia non sa quel che trova”. Non c’è dubbio che se si intraprende una nuova strada non si può sapere con certezza a che cosa si vada incontro. Ma la soluzione che questo proverbio sembra suggerire – non abbandonare mai le vecchie strade- laddove venisse messa sempre in pratica, impedirebbe ogni progresso, evoluzione o trasformazione.
E invece a volte è necessario abbandonare la “strada vecchia” per quella nuova e aprirci al cambiamento. Lo aveva già capito Cristoforo Colombo che, cercando una nuova strada per le Indie, trovò qualcosa che non si aspettava, l’America.
La “paura del cambiamento” è essenzialmente la paura di uscire dalla zona di “comfort” in cui ci sentiamo sicuri e che comprende spazi conosciuti, familiari e amici, abitudini. Pensiamo che sia più semplice e comodo compiere sempre le stesse azioni, vedere sempre le stesse persone e ignoriamo che quando usciamo dall’area protetta e quindi dall’ abitudine impariamo, cresciamo e miglioriamo. L’autostima cresce. Gli orizzonti si allargano.
E’ per questo che il primo passo verso il miglioramento ed il cambiamento consiste nel “rompere le abitudini”, quindi rompere i vecchi schemi.
Lo stesso processo psicoterapeutico funziona in questo modo poichè permette alla persona di allenarsi a vedere la vita da nuovi punti di vista rendendola più flessibile e più aperta al cambiamento.
Molte delle nostre abitudini quotidiane sono inconsapevoli: compiamo spesso gli stessi gesti, le stesse strade, ma non ce ne accorgiamo. Un utile esercizio può essere quello di annotare quotidianamente le nostre abitudini ed iniziare a inserire piccoli cambiamenti: se andiamo al lavoro e percorriamo sempre la stessa strada iniziamo a cambiare strada. Se prendiamo i mezzi pubblici possiamo provare a cambiarli e quindi seguire altri percorsi. A colazione anziché il caffè possiamo provare a bere il thè o una spremuta d’arancia. Possiamo cambiare il tipo di pranzo che facciamo oppure condividere il pasto con un collega col quale solitamente parliamo poco. Quando torniamo a casa anziché accendere la TV o il computer possiamo accendere lo stereo ed ascoltare della musica piacevole. Dunque tanti piccoli esercizi per sperimentarsi in una veste nuova e rompere il cerchio dell’abitudine per esplorare nuove strade. L’utilità di questi semplici esercizi è imparare a “creare situazioni nuove” nelle quali trovarsi a proprio agio ed allargare la nostra zona di comfort.
Perché è importante imparare a cambiare? Perché la protezione può diventare una catena e talvolta rallentare o impedire un vero e proprio cambiamento e quindi la crescita e la realizzazione personale. L’abitudine al cambiamento quindi porta ad una maggiore ampiezza del nostro focus rispetto alla visuale della nostra vita. E ci permette di imparare ad affrontare facilmente anche i cambiamenti più consistenti, anzichè procrastinare per pigrizia o per paura. Inoltre se “osiamo cambiare” scopriremo che molti dei cambiamenti che ci spaventano in realtà sono molto più semplici di ciò che si immagina. Spesso, subito dopo aver fatto qualcosa che non eravamo abituati a fare, ci si sente dire…”Beh, tutto qui?” o “Non pensavo che fosse così semplice”. Questo accade perchè, più evitiamo quello che desideriamo ma abbiamo paura di ottenere, più la paura aumenta e ce lo fa vedere più difficile da raggiungere.
Ognuno di noi desidera nell’arco della vita raggiungere quegli obiettivi che ritiene desiderabili: un’autonomia finanziaria, una compagna/o per la vita, un figlio, una casa comoda ed accogliente, ecc. Ma quanti di noi sono disponibili a fare i mutamenti interiori necessari per realizzare tutto ciò? Ognuno di questi obiettivi comporta inevitabilmente un cambiamento: significa abbandonare vecchie abitudini, modi di pensare obsoleti, significa morire a vecchie modalità di relazione per passare ad una nuova vita. Ognuno di questi obiettivi rappresenta una trasformazione profonda: rappresenta una morte ed una rinascita. Quando nel corso della vita di una persona, un determinato passaggio evolutivo è maturo, è pronto per essere oltrepassato, l’individuo deve attraversare una trasformazione profonda, a volte dolorosa: una morte. Tutti vogliamo crescere ed evolverci, ma chi di noi – per questo – accetta volentieri di morire? Ecco perchè nella nostra psiche insorge un conflitto: crescere o non crescere?
Riferimenti bibliografici:
– “Abitudini: come cambiarle e aprirsi al nuovo” in: https://www.piuchepuoi.it/abitudini-come-cambiarle-e-aprir…
– “La Psicologia del cambiamento” a Cura di Stefano Greco, Edizioni Franco Angeli, Roma, 2007
La Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa a Roma, riceve privatamente su appuntamento
Per contatti:
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Marco says:
……povero me ! adesso veh! ….se lei ti legge , ricomincia la tempesta …..
Marco says:
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