6 thoughts on “Quando il padre non c’è: quali le conseguenze dell’assenza paterna per i figli?”

  • Sfortunatamente ho perso mio padre all’età vent’anni circa.
    Era un punto di riferimento per me!

    Sono perfettamente d’accordo che nella famiglia ci devono essere queste due figure importanti: il padre e la madre!

  • Un bellissimo articolo per chi vive di questa assenza,con una realtà che il genitore single non accetta che il figlio provi, come le mie esigenze e le mie difficoltà ad essere artefice di ciò che desidero.Può aiutare a conoscere le trappole,ma non si dice come non ingannarsi e trovare la forza di rialzarsi,di orientarsi nella vita con questa carenza,è un vuoto che non si dimentica.La figura del debole e dipendente,un figlio cercherà sempre di stare al fianco del genitore single come dovere per ricambiare alla presenza della madre

  • Tra me e mio padre non c’è dialogo. Da bambino per me era il padre migliore del mondo. Ma poi è diventato iperprotettivo, lo vedevo spesso incoerente e mi ha sempre tenuto lontano dalle responsabilità..
    Quando mi sono accorto che la realtà è dura e che Assumersi le proprie responsabilità è un diritto essenziale per la maturazione del proprio carattere, ce l’ho avuta a morte con lui. Perchè con la sua accidia e il suo “lassez faire” ha mandato a puttane il mio mondo. Avevo bisogno di una figura che mi guidasse nei momenti difficili, ma ho avuto solo giudizi e offese da parte sua. A volte mi guarda disgustato, facendomi provare vergogna. Ci è voluto tanto per rendermi insensibile nei suoi confronti. Ma stando a casa con lui sto lo stesso male solo sapendo che c’è. Gli voglio comunque bene. Ma è un padre immaturo e io non vedo l’ora di andarmene di casa..

  • Mio padre era talmente accecato dal dolore per il divorzio da mia madre,che non ha parlato con me per dieci anni. Si,andavo a stare da lui ogni quindici giorni ma lui mi dimenticava a casa e se ne andava al bar. Io capivo il suo dolore, affrontare un divorzio non è una passeggiata. Però resta il fatto che era sempre infastidito dalla mia presenza. Dall’altra mia madre,depressa e sicuramente sopraffatta dal dover crescere una figlia da sola, mi incolpava della rottura con il suo fidanzato. Ricordo che cercavo di cucinarle cose buonissime quando tornava da lavoro, non assaggiava niente. Facevo lavori di casa,andavo bene a scuola, e ho iniziato anche a lavorare presto per non dover chiedere più soldi a casa.Posso dire di aver visto i miei genitori crescere, io ho imparato ad essere molto indipendente, ma effettivamente i rapporti con gli uomini sono sempre stati molto superficiali. Non credo di aver mai provato a dare amore, fino a qualche anno fa, quando mi sono resa conto che la qualità della mia vita era pessima; sono stata spesso usata, da conoscenti,finti amici,datori di lavoro,fidanzati e anche da mio padre che,approfittando del mio esaurimento nervoso,non ha esitato a vendicarsi di mia madre,deridendomi in svariate circostanze. Sono sicura che una brutta infanzia si può superare. Per farlo è necessario essere realisti e affrontarsi. Vedersi per ciò che si è e migliorarsi ogni giorno. I nostri padri e madri hanno sicuramente delle enormi responsabilità sulla nostra storia, ma sono umani e soggetti ad errori. Trovare la forza da leoni dentro di noi per vivere bene, e magari per crescere dei figli a cui trasmettere la gioia di vivere e anche la non gioia,ma sempre presenti. Spero che queste parole possano essere di incoraggiamento a chi come me ha avuto due genitori sbadati,incasinati e incasinanti, affinchè dentro di voi possiate trovare la serenità che meritate e mandarli anche un pò a quel paese per avervi costretto ad essere i grandi quando i grandi dovevano essere loro. E ringraziarli allo stesso tempo per avervi dato la possibilità di imparare dai loro errori

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You may use these HTML tags and attributes:

<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>